Red Glove
Vudu il Signore delle Bamboline
Vudu il Signore delle Bamboline
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Solo un feticcio può salvarvi... o forse rovinare tutto! In Vudù – Il Signore delle Bamboline, la magia nera e gli incantesimi più folli prendono vita in una battaglia senza esclusione di colpi. Preparati a lanciare le più assurde maledizioni e a mettere alla prova l’abilità (e la resistenza!) dei tuoi avversari in questo esilarante gioco da tavolo.
Nel cuore della Terra di Tre Quarti, un'antica bambolina vudù dorata è finita nel posto sbagliato... e ora le maledizioni si stanno scatenando! Chi riuscirà a dominarle e chi, invece, cadrà vittima degli incantesimi più stravaganti?
In questo gioco, i partecipanti tirano i dadi magici, raccolgono feticci e artefatti, e lanciano maledizioni uniche e irriverenti contro i loro rivali. Dovrai fare attenzione a non cadere vittima delle potenti bamboline incantate mentre cerchi di accumulare punti e sconfiggere gli altri giocatori con astuzia e strategia.
Contenuto della scatola:
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5 Dadi magici per attivare gli incantesimi
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1 Bambolina Vudù Dorata
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1 Sacchetto misterioso
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1 Mappa della Terra di Tre Quarti
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6 Stand-up dei personaggi
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14 Tessere Luogo
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132 Carte (29 Artefatto, 24 Snack, 73 Maledizioni, 6 Personaggi)
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30 Tessere Feticcio
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Regolamento

Junji Itō 伊藤潤
Junji Ito: il maestro dell'incubo
Biografia
Junji Ito nasce il 31 luglio 1963 nella prefettura di Gifu, in Giappone. Fin da piccolo si appassiona al mondo dell’horror grazie alla sorella maggiore, che collezionava manga di Kazuo Umezu (un altro grande autore horror giapponese). Parallelamente, si forma come odontotecnico, mestiere che ha influenzato la sua attenzione quasi maniacale per i dettagli anatomici e grotteschi.
Durante il lavoro in clinica, inizia a disegnare manga come hobby e partecipa a un concorso della rivista Gekkan Halloween, vincendo con la prima versione di Tomie, storia di una ragazza immortale e maledetta. Questo debutto, nel 1987, lo lancia nel mondo del manga professionale.
Stile e tematiche
Il tratto di Junji Ito è unico: realistico, fine, quasi “chirurgico”, ma capace di trasformarsi in immagini deformate, viscerali e disturbanti.
Le sue storie non si affidano al "jump scare", ma a un orrore psicologico che cresce pagina dopo pagina. Le paure che esplora non sono solo soprannaturali, ma profondamente umane: l’ossessione, l’isolamento, la malattia, la perdita d’identità.
Usa spesso:
- Città fittizie isolate
- Elementi ricorrenti (spirali, capelli, occhi)
- Personaggi che “si trasformano” in ciò che temono
Opere principali
Uzumaki (1998–1999)
Una tranquilla cittadina viene lentamente consumata da una maledizione legata... alle spirali. Ogni oggetto, corpo o comportamento comincia a piegarsi a questa forma. Un capolavoro claustrofobico.
Tomie (1987–2000)
Una ragazza immortale, bellissima e sadica, che fa impazzire chiunque la incontri. Anche quando viene uccisa, il suo corpo si rigenera... creando infinite copie di sé.
Gyo (2001–2002)
Una misteriosa epidemia porta i pesci a camminare sulla terraferma, diffondendo un odore di morte e creature biomeccaniche. Una metafora potente e disgustosa della contaminazione.
Fragments of Horror (2014)
Una raccolta di racconti brevi che segna il ritorno di Ito dopo anni. Ogni storia è un esperimento diverso, che esplora le paure più intime e surreali.
No Longer Human (2017)
Adattamento del romanzo di Osamu Dazai, uno dei testi più tragici della letteratura giapponese. Ito lo trasforma in una discesa nell’autoannientamento e nella follia.
Premi e riconoscimenti
Junji Ito ha ricevuto diversi premi internazionali, tra cui:
- Eisner Award (più volte, tra cui nel 2019 e 2021)
- Heritage Award (Angoulême) nel 2023
- Collaborazioni con Marvel, Netflix, e studi di videogiochi come Kojima Productions
Adattamenti e popolarità
Le sue opere sono state adattate in:
- Anime e film live-action (come Tomie e Uzumaki)
- Serie Netflix (Junji Ito Maniac, 2023)
- Videogiochi e fan art virali
Il suo impatto è globale: da fan occidentali a designer, da registi a tatuatori, tutti sono affascinati dalla sua capacità di dare forma all’inquietudine.
Curiosità
- È un grande fan di H.P. Lovecraft, in particolare di Il colore venuto dallo spazio.
- Ha dichiarato di aver paura dei terremoti, del dentista (ironicamente), e… dei suoi stessi disegni.
- Il suo cane si chiama Non-non e compare spesso nelle sue interviste.